La buona Politica è donna
Se l’antipolitica fosse un Partito oggi avrebbe un elettorato del 30%: sfiducia e corruzione alimentano inconsapevolmente l’antipolitica di una Nazione.
Difficile trovare elementi di contrapposizione all’antipolitica se non vengono accompagnati, da caratteristiche umane fondate su onestà, rettitudine, competenza e coraggio.
Ipotizzo il mio candidato ideale, poco dopo, superata l’astrazione, mi accorgo che è una donna.
Non sono passati troppi anni da quando la donna ha terminato la sua battaglia per i diritti civili; non dimentichiamo che Elena Lucrezia Cornaro Piscopia è stata la prima donna laureata al mondo allorquando le università erano già aperte, da seicento anni, per i soli uomini.
Penso alle donne che con coraggio hanno superato pregiudizi, violenze, ostacoli sociali, puntando alla meta con la schiena dritta, con lo sguardo sempre rivolto ai diritti e al futuro delle nuove generazioni. Lo spirito della donna è più forte, meno corruttibile, più disciplinato, più attento, sarà per l’innato istinto materno, sarà perché abituato a lottare contro i dolori della vita; non saprei.
Ecco allora, alcuni esempi di donne in politica:
Anna Maria Mozzoni, è considerata la prima donna italiana a essersi battuta affinché anche il gentil sesso potesse votare alle elezioni. Nel 1878 rappresentò l’Italia a Parigi nel “Congresso internazionale per i diritti delle donne” e l’anno seguente fondò a Milano la “Lega promotrice degli interessi femminili”.
Tina Lagostena Bassi, avvocato, diventa uno dei principali difensori dei diritti delle donne, celebri le sue arringhe in cui, con termini asciutti, descriveva la violenza subita dalle sue assistite rompendo così un muro di silenzio che esisteva sia nella società sia nel mondo dei tribunali sulla questione della violenza sessuale. Nel 1994 approda alla Camera dei deputati dove diventa coautrice della legge contro la violenza sessuale. Anche a Tina Lagostena Bassi si deve lo sviluppo culturale che ha portato all’istituzione delle Commissioni per le pari opportunità.
Nilde Iotti, detta la Lady di Ferro italiana, prima donna a ricoprire la carica di Presidente della Camera dei deputati, in cui rimase per 13 anni consecutivi iniziò il suo impegno politico nella Commissione incaricata della stesura della Costituzione italiana, lo proseguì sino 1999 anno della sua morte.
Come non ricordare un’altra italiana di nascita Sonia Gandhi, nata a Lusiana in Veneto, vedova di Rajiv Gandhi, ed oggi presidente del Partito del Congresso – al governo nel subcontinente indiano – e definita dalla rivista Forbes, nel 2010, la nona persona più influente del mondo.
Altre figure femminili operano nel quotidiano impegno politico, con competenza e passione, lontane dai riflettori delle cronache.
Lo spirito della donna è più forte, meno corruttibile, più disciplinato, più attento, sarà per l’innato istinto materno
A Sant’Agata Bolognese, paese di 7.300 abitanti, la Giunta comunale è formata da sole donne: Sindaco, Assessori e la Segretaria comunale reggono un Comune con il bilancio in attivo e un elevata qualità della vita.
Anna Mancuso, infine nel Comune di Monza, dal 2006 avvia un’iniziativa politica, per garantire un contributo economico alle donne malate di tumore per l’acquisto di una parrucca. Le parole con cui Anna sprona l’iniziativa, mi hanno colpito molto, “E’ un dolore che non puoi spiegare con le parole, ti alzi dal letto una mattina e vedi il cuscino ricoperto dei tuoi capelli, vai verso lo specchio, ti accarezzi la testa ma le ciocche si intrecciano tra le dita. Hai paura, tremi, stacchi la mano e, i pochi capelli rimasti te li ritrovi sul pavimento. Tutto ciò succede alla seconda infusione di chemioterapia…”
Anna ha superato due duri attacchi, lo riporta serenamente come esperienza di vita, continua il suo impegno in Politica e pubblica on line l’iter burocratico che ha percorso e lo condivide affinchè altri lo possano adottare nel proprio Comune.
Arrivati a questo punto non chiedetevi da che lato politicamente siano queste donne, se a destra o a sinistra non importa, commettereste un grande errore; chiedetevi invece il perché abbiamo in Italia formidabili risorse femminili non ancora valorizzate né nel lavoro né nella vita pubblica: pregiudizi e chiusure ormai non sono più tollerabili.
“Buon Internet a tutti, quello delle donne”