Un anno vissuto su Fanpage.it e adesso si torna a casa
Lo scorso anno, l’11 luglio per l’esattezza, ho iniziato la collaborazione con Fanpage.it con un articolo “In Web We Trust” in cui ho manifestato tutta la mia fiducia verso una tecnologia utile per sviluppare un modello sociale: trasparente, condiviso, capace di dare opportunità e non solo speranze al futuro dei giovani.-
In un anno, dalle pagine di Fanpage.it ho visto cambiare il mondo del web italiano (purtroppo in peggio), il quale ha mantenuto solo la monotonia delle parole chiave – mai sviluppate – come: innovazione, startup, agenda digitale, sviluppo del web, Internet è un diritto .
Sono nati presunti web opinionist, influencers, blogger e opinion leader – più o meno indipendenti – che attraverso i social media dettano i temi al loro pubblico e ai media professionali online e offline su temi di indirizzo politico; tuttavia occorre sempre capire se la loro autorevolezza sia dettata dal numero di lettori o dalla qualità della loro cultura digitale.
Alcuni hanno deciso di annoverarmi tra gli influencers della Rete, forse per il coraggio nel sostenere la tesi che avversa al riconoscimento di Internet nella Costituzione italiana come un diritto fondamentale.
Personalmente non credo negli influencers e nell’immagine del bravo Andrea Antoni, spiego come solo da bambino sia stato in grado di influenzare qualcuno.
Io credo che il web che piaccia o no sia uno strumento orizzontale, con i suoi fenomeni positivi e negativi sulla Società, che nessuno individualmente è un leader se non la community di cui ne fa parte.
Ritengo conclusa l’avventura con Fanpage.it, che ringrazio per la disponibilità dimostrata e in particolare verso Massimiliano Badolati, i grafici della redazione, ma soprattutto a Danilo Massa una risorsa che chiunque vorrebbe al proprio fianco per superare ogni difficoltà lavorativa. Mi mancherà il suo appoggio e le sue note costruttive nella prosecuizone della mia attività di “sognatore” nel web.
Si torna a casa, si torna sotto un cielo di bit