L’App italiana più scaricata al mondo è illegale
In poco più di ventiquattr’ore si è consumata una tragicomica commedia giornalistica tutta italiana.
Vediamola nei fatti:
– il 20 novembre 2012 un giovane studente siciliano Andrea Giarrizzo, pubblica, sulla testata giornalistica “Che Futuro!”, la sua storia che culmina con l’annuncio di aver vinto 100 mila dollari ad un concorso organizzato dalla Samsung per la migliore App per Android. Infatti la sua App: “You Tube Downloader” non solo risulta essere tra le più scaricate dagli utenti Android in diversi Paesi, quanto assegnataria dell’ambito premio;
– la notizia ha generato una grande enfasi giornalistica, nella trasmissione Ballarò addirittura la copertina di coda è dedicata ad Andrea Giarrizzo, una delle menti più belle dell’innovazione italiana capace di aggiudicarsi un ambito premio internazionale;
– nel pomeriggio dello stesso giorno alcuni attenti blogger, tra questi Riccardo Mares si interrogano sul fatto che “You Tube Downloader” sia in contrasto con i “Termini e condizioni” (ToS) poste dal servizio di YouTube che vieta categoricamente qualunque forma di: estrazione, copia, riproduzione, diffusione, ecc.ecc. dei contenuti presenti in piattaforma; (lettere L e M delle ToS);
– nel pomeriggio del 21 novembre 2012 il direttore di “Che futuro!”, il Dott. Riccardo Luna, pubblica un accorato messaggio nel quale nell’annunciare che l’App “You Tube Downloader” è stata rimossa da Play Store, contesta le critiche mosse alla creatività dello studente siciliano in quanto responsabili di aver posto la fine di un sogno. Le parole del direttore sono queste: “invece di vedere e incoraggiare il talento, magari anche consigliando opportune correzioni, hanno puntato l’indice su un ragazzo di 20 anni che, ingenuamente forse, ha fatto quello che in questi venti anni di web è successo altre migliaia di volte, da Napster in poi”.
La tragicommedia è terminata con la lacrimuccia e con quei cattivi, invidiosetti e frustrati concorrenti sviluppatori, startupper indemoniati, che incapaci di realizzare il proprio sogno hanno distrutto quello di un loro coetaneo.
Non è vero!
La cultura del rispetto delle regole è la vera innovazione per questo Paese, non possiamo giustificare o girare lo sguardo sol perché un’App ha raggiunto un milione di download e 100 mila dollari di premio; se così fosse giustificheremmo le olgettine e coloro che raggiungono il potere con mezzi poco etici o illegali.
Il giovane Giarrizzo, nel rispetto dei Termini di utilizzo della piattaforma YouTube avrebbe dovuto richiedere il “consenso scritto” a Google per autorizzare la sua App, meglio se avesse richiesto anche l’utilizzo del marchio testuale “YouTube”in quanto registrato.
Ogni settimana mi trovo ad offrire dei pareri a giovani strartupper e molto spesso devo evidenziare i paletti delle norme sulla concorrenza, sui marchi, sui regimi fiscali, sul rispetto delle regole come base di un solido business.
Non possiamo far passare il messaggio che un milione di download e 100 mila dollari di premio giustificano l’assenza di regole, occorre cambiare il Paese attraverso l’onestà intellettuale dei più giovani, certamente più attenti dei “passionali commentatori”.
Siamo usciti drammaticamente da un momento politico in cui chi, in forza dei più voti ottenuti, tendeva a dimenticare le regole del confronto democratico; teniamo a mente la lezione e non cadiamo nella trappola dei numeri nel continente digitale.
Questa storia è stata “per fortuna” fermata in tempo altrimenti la Sicilia, l’Italia, il premio incassato, il non rispetto delle regole avrebbe confermato all’estero quel negativo stereotipo che ci portiamo dietro: italiani furbi e imbroglioni.