Globaleaks! E Tu, sei pronto alla denuncia?
Da sempre ritengo che le persone attraverso, la Rete, abbiano la possibilità di esercitare un controllo mirato sulle informazioni per ottenere una miglior amministrazione nel settore pubblico e privato.
Se un’informazione immessa in Rete è falsa, modificata o tendenziosa è facile trovare una persona o più persone capaci di analizzarla, verificarla e confutarla riportando i fatti quanto più vicini alla verità storica.
Internet, in generale, offre la possibilità di denunciare all’agorà digitale: un’ingiustizia, un sopruso, una violenza non riuscendo tuttavia a garantire e tutelare l’anonimato del “querelante”.
Il progetto GlobaLeaks ruota intorno un software open source italiano in fase di perfezionamento, che ha come scopo quello di raccogliere e distribuire in modo totalmente anonimo e sicuro i contenuti sensibili pubblicati dagli utenti.
Cercherò di spiegare come funziona, in modo semplice:
Tre le categorie di soggetti coinvolti: la prima è quella che coinvolge l’attivista – un singolo o una pluralità di soggetti – che desidera portare trasparenza e verità su un determinata istituzione, ente, associazione, decisione pubblica o privata afferente i temi più svariati, dalla politica, ai farmaci, all’inquinamento;
La seconda categoria è degli informatori sul tema proposto, ossia tutti coloro che si sentono investiti dalla causa attivata e che hanno modo di contribuire fornendo documenti e informazioni. I documenti informatici (file di testo, immagini, video) saranno inviati all’attivista garantendo l’assoluta riservatezza e non rintracciabilità della fonte.
A questo punto l’attivista, di cui alla prima categoria, valuta il materiale ricevuto, può sempre in modo anonimo dialogare con l’informatore e decidere di chiamare la terza categoria interessata: testate, giornalisti, organizzazioni e autorità competenti.
A questo punto, i soggetti interessati dal dossier potranno valutare un intervento giornalistico o di giustizia.
La sicurezza delle trasmissioni, così come l’anonimato e l’impossibilità di rintracciare i soggetti coinvolti, è garantita dal software open source sotteso e dalla competenza di decine e decine di informatici che sviluppano, monitorano e implementano il progetto.
Globaleaks, al momento, è l’eredità più bella lasciata dal più noto scandalo Wikileaks.
Qui il recente video di Matteo G.P. Flora, uno delle menti del progetto, che spiega il valore internazionale dell’iniziativa: