La RAI compie 60 anni e Noi siamo quelli che…
Noi siamo quelli …
– che hanno visto un video in bianco e nero, poi ne hanno visto uno sul verdino che ci spacciavano per essere a colori;
– che sono cresciuti con un solo canale,
– che si alzavano dal divano per accendere o spegnere il televisore, per alzare o abbassare il volume;
– che aspettavano un minuto per vedere le immagini comparire sullo schermo;
– che vedevano un puntino sullo schermo per qualche secondo quando si spegneva l’apparecchio;
– che pigiavano dei grossi e rumorosi pulsanti meccanici sul televisore.
Noi siamo quelli…
– che la programmazione televisiva non copriva l’intero arco della giornata;
– che il sabato dopo il catechismo si correva davanti al video perchè c’era il quiz per i ragazzi;
– che a settembre c’era il film del mattino in concomitanza con la Fiera del Levante e vedevi le battaglie degli antichi romani e Totò;
– che solo il giovedì potevi restare sveglio anche dopo Carosello perchè c’era Mike Bongiorno;
– che il sabato c’era Studio Uno o Canzonissima e sognavi di fidanzarti con tutte le ragazze che vedevi: Raffaella Carrà, le Gemelle Kessler, Rita Pavone;
– che volevi parlare come Alberto Lupo, essere simpatico come Walter Chiari, ballare come Don Lurio.
La RAI per anni è stata la terza insegnante dopo la famiglia e la scuola, alcune scene come quella dello sbarco del primo Uomo sulla luna non le dimenticherai mai, accompagnate da Tito Stagno che ti raccontava ciò che stava accadendo.
La RAI è cambiata così come l’Italia, ma molti di noi – cresciuti in quel periodo – conservano ancora quel senso di innocente stupore.
Auguri RAI…