Le due mozioni sui diritti di Internet aprono problematiche per la Rete
Cominciamo a chiarire il primo aspetto: la “Carta dei diritti in Internet” non serve a nulla, ma se proprio deve esserci, che almeno affermi e indichi agli Stati linee generali per la tutela dei diritti.
La Camera dei Deputati ha approvato due mozioni, con la stessa finalità ma con un approccio e modalità di azione diverse: la prima mozione è stata presentata dall’On.le Stefano Quintarelli, esponente di Scelta Civica ed esperto di internet; la seconda mozione è stata presentata dall’On.le Davide Caparini, esponente della Lega Nord e Autonomie ed esperto di comunicazione dei nuovi media.
La mozione Quintarelli 1-01031 recepiva la “Carta dei diritti in Internet” su cui ho mosso delle forti perplessità, sia per la forma adottata sia per le indicazioni in essa raccolte.
In sintesi la “Carta dei diritti in Internet” ha una serie di imprecisioni innanzitutto nella preposizione “in”, come se si “entrasse in internet” non intendendo il mezzo come mero strumento, in secondo luogo per una forte regolamentazione che ha voluto dare ad una infrastruttura con una modalità commerciale globale. Infatti, come si leggerà più avanti pretenderebbe di regolare “piattaforme e servizi”.
La mozione Caparini 1-01052 ha l’indubbio merito di aver proposto: dei valori, delle tutele e dei principi generali a cui il Governo dovrà attenersi.
Primo problema: le due mozioni – entrambe approvate – sono diverse tra loro, quindi a quali principi ci si dovrà attenere in futuro?
Vediamo le due mozioni a confronto:
Comparazione mozioni approvate 3 nov 2015
Mozione Quintarelli (ex Boldrini) | Mozione Caparini |
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1.RICONOSCIMENTO E GARANZIA DEI DIRITTI Sono garantiti in Internet i diritti fondamentali di ogni persona riconosciuti dai documenti internazionali, dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, dalle costituzioni e dalle leggi. Tali diritti devono essere interpretati in modo da assicurarne l’effettività nella dimensione della Rete. Il riconoscimento dei diritti in Internet deve essere fondato sul pieno rispetto della dignità, della libertà, dell’eguaglianza e della diversità di ogni persona, che costituiscono i principi in base ai quali si effettua il bilanciamento con altri diritti. | Art. 1 (Diritti) I diritti della persona nell'utilizzo di internet sono inviolabili |
2. DIRITTO DI ACCESSO Ogni persona ha eguale diritto di accedere a Internet in condizioni di parità, con modalità tecnologicamente adeguate e aggiornate che rimuovano ogni ostacolo di ordine economico e sociale. Il diritto fondamentale di accesso a Internet deve essere assicurato nei suoi presupposti sostanziali e non solo come possibilità di collegamento alla Rete. L’accesso comprende la libertà di scelta per quanto riguarda sistemi operativi, software e applicazioni. L’effettiva tutela del diritto di accesso esige adeguati interventi pubblici per il superamento di ogni forma di divario digitale – culturale, infrastrutturale, economico – con particolare riferimento all’accessibilità delle persone con disabilità | Art. 2 (Opportunità) Gli Stati favoriscono ai cittadini l’opportunità di accedere ad Internet per la diffusione del loro libero pensiero |
3. NEUTRALITA’ DELLA RETE Ogni persona ha il diritto che i dati che trasmette e riceve in Internet non subiscano discriminazioni, restrizioni o interferenze in relazione al mittente, ricevente, tipo o contenuto dei dati, dispositivo utilizzato, applicazioni o,in generale, legittime scelte delle persone. La neutralità della Rete, fissa e mobile, e il diritto di accesso sono condizioni necessarie per l’effettività dei diritti fondamentali della persona. Garantiscono il mantenimento della capacità generativa di Internet anche in riferimento alla produzione di innovazione. Assicurano ai messaggi e alle loro applicazioni di viaggiare online senza discriminazioni per i loro contenuti e per le loro funzioni | Art. 3 (Cultura) Gli Stati favoriscono la formazione della cultura digitale |
4 TUTELA DEI DATI PERSONALI Ogni persona ha diritto alla protezione dei dati che la riguardano, per garantire il rispetto della sua dignità, identità e riservatezza. I dati personali sono quelli che consentono di risalire all’identità di una persona e comprendono anche i dati identificativi dei dispositivi e le loro ulteriori elaborazioni, come quelle legate alla produzione di profili. I dati devono essere trattati rispettando i principi di necessità, finalità, pertinenza, proporzionalità e, in ogni caso, prevale il diritto di ogni persona all’autodeterminazione informativa. I dati possono essere raccolti e trattati solo con il consenso effettivamente informato della persona interessata o in base a altro fondamento legittimo previsto dalla legge. Il consenso è in via di principio revocabile. Per il trattamento di dati sensibili la legge può prevedere che il consenso della persona interessata debba essere accompagnato da specifiche autorizzazioni. Il consenso non può costituire una base legale per il trattamento quando vi sia un significativo squil ibrio di potere tra la persona interessata e il soggetto che effettua il trattamento. Sono vietati l’accesso e il trattamento dei dati personali con finalità anche indirettamente discriminatorie. | Art. 4 (Amministrazione) Gli Stati favoriscono l’utilizzo della comunicazione digitale per assicurare: trasparenza, efficacia e tempestività nei rapporti con il cittadino |
5 DIRITTO ALL’AUTODETERMINAZIONE INFORMATIVA Ogni persona ha diritto di accedere ai propri dati, quale che sia il soggetto che li detiene e il luogo dove sono conservati, per chiederne l’integrazione, la rettifica, la cancellazione secondo le modalità previste dalla legge. Ogni persona ha diritto di conoscere le modalità tecniche di trattamento dei dati che la riguardano. Le raccolte di massa di dati personali possono essere effettuate solo nel rispetto dei principi e dei diritti fondamentali. La conservazione dei dati deve essere limitata al tempo necessario, tenendo conto del principio di finalità e del diritto all’ autodeterminazione della persona interessata | Art. 5 (Consapevolezza) Chiunque nell’utilizzo di Internet e’ chiamato ad un uso responsabile e consapevole dello strumento, nell’interesse proprio e della collettività |
6 INVIOLABILITÀ DEI SISTEMI E DOMICILI INFORMATICI Senza l’autorizzazione dell’autorità giudiziaria, nei soli casi e modi previsti dalla legge, è vietato l’accesso ai dati della persona che si trovino su dispositivi personali, su elaboratori remoti accessibili tramite credenziali da qualsiasi elaboratore connesso a internet o simultaneamente su dispositivi personali e, in copia, su elaboratori remoti, nonché l’intercettazione di qualsiasi forma di comunicazione elettronica | Art. 6 (Anonimato) Chiunque può ricorrere a sistemi di anonimizzazione |
7. TRATTAMENTI AUTOMATIZZATI Nessun atto, provvedimento giudiziario o amministrativo, decisione comunque destinata ad incidere in maniera significativa nella sfera delle persone possono essere fondati unicamente su un trattamento automatizzato di dati personali volto a definire il profilo o la personalità dell’interessato | Art. 7 (Proprietà) La proprietà di beni digitali non può essere violata |
8 DIRITTO ALL’IDENTITÀ Ogni persona ha diritto alla rappresentazione integrale e aggiornata della propria identità in Rete. La sua definizione riguarda la libera costruzione della personalità e non può essere sottratta all’intervento e alla conoscenza dell’interessato. L’uso di algoritmi e di tecniche probabilistiche deve essere portato a conoscenza delle persone interessate, che in ogni caso possono opporsi alla costruzione e alla diffusione di profili che le riguardano. Ogni persona ha diritto di fornire solo i dati strettamente necessari per l’adempimento di obblighi previsti dalla legge, per la fornitura di beni e servizi, per l’accesso alle piattaforme che operano in Internet. La definizione di un’identità in Internet da parte dell’amministrazione pubblica deve essere accompagnata da adeguate garanzie | Art. 8 (Diritto all'oblio) Gli Stati favoriscono in Internet il diritto all'oblio nel rispetto del diritto di cronaca e della conoscenza |
9 ANONIMATO Ogni persona può comunicare elettronicamente in forma anonima per esercitare le libertà civili e politiche senza subire discriminazioni o censure. Limitazioni possono essere previste solo quando siano giustificate dall’esigenza di tutelare un interesse pubblico e risultino necessarie, proporzionate, fondate sulla legge e nel rispetto dei caratteri propri di una società democratica. Nei casi previsti dalla legge e con provvedimento motivato dell’autorità giudiziaria l’autore di una comunicazione può essere identificato quando sia necessari o per garantire la dignità e i diritti di altre persone | Art. 9 (Riservatezza) Chiunque ha diritto a mantenere la propria riservatezza nell'utilizzo di Internet |
10. DIRITTO ALL’OBLIO Ogni persona ha diritto di ottenere la cancellazione dagli indici dei motori di ricerca dei dati che, per il loro contenuto o per il tempo trascorso dal momento della loro raccolta, non abbiano più rilevanza. Il diritto all’oblio non può limitare la libertà di ricerca e il diritto dell’opinione pubblica a essere informata, che costituiscono condizioni necessarie per il funzionamento di una società democratica. Tale diritto può essere esercitato dalle persone note o alle quali sono affidate funzioni pubbliche solo se i dati che le riguardano non hanno alcun rilievo in relazione all’attività svolta o alle funzioni pubbliche esercitate. Se la richiesta di cancellazione dagli indici dei motori di ricerca dei dati è stata accolta, chiunque ha diritto di conoscere tali casi e di impugnare la decisione davanti all’autorità giudiziaria per garantire l’interesse pubblico all’informazione | Art. 10 (Libera conoscenza) Gli Stati favoriscono la libera conoscenza, attraverso la comunicazione digitale |
11 DIRITTI E GARANZIE DELLE PERSONE SUL LE PIATTAFORME I responsabili delle piattaforme digitali sono tenuti a comportarsi con lealtà e correttezza nei confronti di utenti, fornitori e concorrenti. Ogni persona ha il diritto di ricevere informazioni chiare e semplificate sul funzionamento della piattaforma, a non veder modificate in modo arbitrario le condizioni contrattuali, a non subire comportamenti che possono determinare difficoltà o discriminazioni nell’accesso. Ogni persona deve in ogni caso essere informata del mutamento delle condizioni contrattuali. In questo caso ha diritto di interrompere il rapporto, di avere copia dei dati che la riguardano in forma interoperabile, di ottenere la cancellazione dalla piattaforma dei dati che la riguardano. Le piattaforme che operano in Internet, qual ora si presentino come servizi essenziali per la vita e l’attività delle persone, favoriscono, nel rispetto del principio di concorrenza, condizioni per una adeguata interoperabilità, in presenza di parità di condizioni contrattuali, delle loro principali tecnologie, funzioni e dati verso altre piattaforme | |
12 SICUREZZA IN RETE La sicurezza in Rete deve essere garantita come interesse pubblico, attraverso l’integrità delle infrastrutture e la loro tutela da attacchi esterni, e come interesse delle singole persone. Non sono ammesse limitazioni della libertà di manifestazione del pensiero; deve essere garantita la tutela della dignità delle persone da abusi connessi a comportamenti negativi, quali l’incitamento all’odio, alla discriminazione e alla violenza | |
13 DIRITTO ALL'EDUCAZIONE Ogni persona ha diritto di acquisire le capacità necessarie per utilizzare Internet in modo consapevole e attivo. La dimensione culturale ed educativa di Internet costituisce infatti elemento essenziale per garantire l’effettività del diritto di accesso e della tutela delle persone. Le istituzioni pubbliche promuovono attività educative rivolte alle persone, al sistema scolastico e alle imprese, con specifico riferimento alla dimensione intergenerazionale. Il diritto all'uso consapevole di Internet è fondamentale perché possano essere concretamente garantiti lo sviluppo di uguali possibilità di crescita individuale e collettiva; il riequilibrio democratico delle differenze di potere sulla Rete tra attori economici, Istituzioni e cittadini; la prevenzione delle discriminazioni e dei comportamenti a rischio e di quelli lesivi delle libertà altrui | |
14 CRITERI PER IL GOVERNO DELLA RETE Ogni persona ha diritto di vedere riconosciuti i propri diritti in Rete sia a livello nazionale che internazionale. Internet richiede regole conformi alla sua dimensione universale e sovranazionale, volte alla piena attuazione dei principi e diritti prima indicati, per garantire il suo carattere aperto e democratico, impedire ogni forma di discriminazione e evitare che la sua disciplina dipenda dal potere esercitato da soggetti dotati di maggiore forza economica. La costruzione di un sistema di regole deve tenere conto dei diversi livelli territoriali (sovranazionale, nazionale, regionale), delle opportunità offerte da forme di autoregolamentazione conformi ai principi indicati, della necessità di salvaguardare la capacità di innovazione, della molteplicità di soggetti che operano in Rete, promuovendone il coinvolgimento in forme che garantiscano la partecipazione diffusa di tutti gli interessati. Le istituzioni pubbliche adottano strumenti adeguati per garantire questa forma di partecipazione. In ogni caso, l’innovazione normativa in materia di Internet è sottoposta a valutazione di impatto sull'ecosistema digitale. La gestione della Rete deve assicurare il rispetto del principio di trasparenza, la responsabilità delle decisioni, l’accessibilità alle informazioni pubbliche, la rappresentanza dei soggetti interessati. L’accesso ed il riutilizzo dei dati generati e detenuti dal settore pubblico debbono essere garantiti e potenziati. La costituzione di autorità nazionali e sovranazionali è indispensabile per garantire effettivamente il rispetto dei criteri indicati, anche attraverso una valutazione di conformità delle nuove norme ai principi di questa Dichiarazione | |
CONCLUSIONI: A) impegna il Governo: ad attivare ogni utile iniziativa per la promozione e l'adozione a livello nazionale, europeo e internazionale dei princìpi contenuti nella Dichiarazione adottata il 28 luglio 2015 dalla Commissione per i diritti e i doveri in Internet istituita presso la Camera dei deputati; B) impegna il Governo: a promuovere un percorso che porti alla costituzione della comunità italiana per la governance della rete definendo compiti e obiettivi in una logica multistakeholder. | CONCLUSIONI: A) impegna il Governo: a considerare i principi enunciati in premessa come basilari per iniziative normative e regolamentari che incidano sull’utilizzo della rete e sui diritti e doveri delle persone in relazione all'utilizzo di internet; B) impegna il Governo: a promuovere una strategia basata sulla massima diffusione dell'utilizzo delle tecnologie digitali, che si dimostri adeguata a permettere ai cittadini ed alle imprese di sviluppare rapidamente una domanda di accesso a servizi innovativi, dando nuovo impulso alla propria competitività attraverso innovazioni di processo. |
Per la cronaca la votazione si è conclusa in questo modo:
Mozione Stefano Quintarelli: voti favorevoli 437 Contrari nessuno – Approvata
Mozione Davide Caparini: voti favorevoli 423 Contrari nessuno – Approvata
Riflessioni
Le due mozioni in sostanza sono opposte, l’approccio e i principi espressi costringeranno l’attento legislatore, lo studioso o l’appassionato di fenomeni e aspetti sociali di Internet ad attivarsi con soluzioni normative e regolamentari molto diverse.
Mi chiedo se i documenti in Aula siano stati letti dai parlamentari, compresi e analizzati prima di essere votati. Opterei per la totale distrazione dei parlamentari, infatti durante le intenzioni di voto ho sentito palrare di: pedopornografia, minacce terroristiche, ciberbullismo, truffe on line che mi hanno fatto pensare la pessima preparazione dei presenti sulla materia.
La mozione Quintarelli conclude chiedendo al Governo italiano di attivarsi a livello internazionale per far recepire i principi contenuti nella “Carta dei diritti in internet”, questo mi fa sorridere in quanto in politica internazionale siamo molto deboli e vedremo cosa il Governo italiano riuscirà a fare, iniziando dalla gita in Brasile per l’IGF.
La seconda richiesta è diretta alla creazione di una comunità italiana per la governance della rete, definendo compiti e obiettivi in una logica multistakeholder. In pratica preparatevi, ci saranno nuove poltrone per pochi!
Diversamente la mozione di Davide Caparini esprime principi e valori sulla libertà e sulle condotte delle persone che utilizzano Internet, aggiungendo un qualcosa che alla Commissione della Presidenza della Camera è inspiegabilmente sfuggita: “i doveri”.
Le due mozioni adesso formeranno in Rete le consuete tifoserie: la prima filo governativa e di opportunità per un posto al sole; la seconda di resistenza culturale nonchè più scomoda perchè meno supportata dai media nazionali che, da subito, stanno dando ampio risalto alla Mozione Quintarelli, senza far alcun cenno alla seconda mozione-Caparini, di pari grado sia nel valore parlamentare sia come indirizzo al Governo.
Mi rendo conto che gli organi si stampa sia molto distratti, dagli attenti politici che li guidano.
A questo punto resta il dilemma che, la seconda mozione, abbia depotenziato il potere di indirizzo della “Carta dei diritti in Internet”, che resta un’esperienza da social network, molto strillata ma confusa nei contenuti.
Internet è per tutti ma non tutti sono per Internet.