Elezioni per il Quirinale la variante che fa paura
Il teatrino è alle porte, la prima teatrale è fissata per il 24 gennaio 2022 ore 15:00 data in cui si terrà la prima votazione per eleggere il nuovo Presidente della Repubblica.
Il toto Quirinale è partito da mesi alimentando la vendita dei giornali, i dibattiti televisivi, i confronti tra le tifoserie nell’immancabile confronto social da “Bar dello Sport”.
L’elezione del Capo dello Stato ai sensi dell’articolo 83 della Costituzione avviene in seduta comune con 1.009 votanti ossia i componenti del Senato, della Camera dei Deputati, tre delegati per ogni Regione eletti dal Consiglio regionale con un solo delegato de La Valle d’Aosta. L’elezione del Presidente della Repubblica avviene per scrutinio segreto a maggioranza di due terzi dell’assemblea. Dopo il terzo scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta.
Oltre ai 1.009 votanti dati dall’assetto costituzionale quest’anno avremo un decisore occulto, si chiama Omicron e rischia di essere l’influencer (nel vero senso del termine) più pericoloso, quello che potrà alimentare tra gli elettori le assenze da contagio.
Infatti è proprio la componente pandemica che rischia di compromettere le imminenti operazioni di voto, facciamo un esempio: la recente approvazione della Legge di Bilancio – atto importantissimo per il Paese – alla Camera dei Deputati è stata votata da 400 deputati, gli altri 230 erano assenti per vari motivi ma tra questi motivi il 91% era assente in quanto contagiato.
A questo dato esemplificativo, se aggiungiamo che nell’ultima settimana di questo mese si attende il picco dei contagiati si comprende come l’elezione del Presidente della Repubblica avverrà – raggiunto il quorum legale – tra i fortunati sopravvissuti all’isolamento fiduciario da contagio Omicron.
In sintesi, più che a delle precostituite strategie politiche per giungere al nome del Presidente si dovrà tener conto – giorno per giorno – degli elettori presenti e della loro volontà.
In questa partita alla sopravvivenza si comprende come saltino gli equilibri di maggioranza, non esiste più il peso dei partiti più numerosi, tutti i gruppi parlamentari hanno lo stesso peso decisivo in fase elettiva.
Se aggiungiamo infine che l’attuale Parlamento è riuscito ad eleggere con notevole ritardo i componenti delle Autorità indipendenti, dei Giudici costituzionali, dei componenti del CSM avremo un indizio su quanto potrà accadere nelle prossime settimane, salvo incredibili colpi di scena.
Lo spettacolo sta per cominciare: comico, drammatico a tratti surreale ma speriamo tutti che il finale sia bello e che valga il costo del biglietto.