Da oggi all’Agenzia delle Entrate sapranno quanto spendiamo con il cellulare
UPDATE – PROROGATO AL 22 gennaio 2013 (seguirò l’argomento tenendovi aggiornati)
Vi siete mai chiesti come mai nelle indagini gli intercettati hanno sempre delle utenze telefoniche estere o intestate a persone insospettabili?
I motivi sono due: da una parte evitare l’intercettazione coinvolgendo un gestore di telefonia straniero, dall’altra evitare di essere tracciato ai fini fiscali.
Per limitare in Italia l’evasione fiscale, da oggi 23 ottobre 2012, scatta l’obbligo da parte dei gestori telefonici di “comunicare all’anagrafe tributaria i contratti di servizi di telefonia fissa, mobile e satellitare relativamente alle utenze domestiche e ad uso pubblico“.
Questa misura si affianca ad altre comunicazioni relative ai contratti di somministrazione di energia elettrica, acqua, gas che i gestori sono tenuti ad inviare all’Agenzia dell’Entrate al fine di stilare un redditometro su ciascuno di Noi.
Da oggi all’anagrafe tributaria saranno immagazzinati i dati e le notizie afferenti sia la capacità contributiva di ciascun soggetto sia le spese di prima necessità, tracciandone – ove occorra – un profilo economico e contributivo.
Ora alcuni esempi non lontani dalla realtà:
Hai un reddito minimo ma consumi molta elettricità o usufruisci di un sistema di teleassistenza per tuo figlio malato e collegato ad un macchinario medico?
Bene, potresti rientrare tra i potenziali evasori ed essere controllato.
Hai un reddito minimo ma consumi tanta elettricità perché hai una piscina, una sauna, dieci televisioni sempre accese?
Nessun problema se avrai intestato tutto ad una piccola società straniera e se solo un usufruttuario.
Il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate assicura che questi controlli saranno svolti in maniera anonima ma attraverso il “codice fiscale” – che sappiamo essere univoco per ogni cittadino – quindi compiuti nell’osservanza della normativa in materia di riservatezza e protezione dei dati personali ed identificando i contribuenti, secondo un principio di necessità, solo nel caso di esecuzione dei controlli fiscali.
Ma se questi dati sono raccolti per verificare la capacità e la congruenza contributiva del cittadino vorrà dire che gli stessi potranno generare un’azione di accertamento, pertanto come potranno mai essere usati “solo nel caso di esecuzione dei controlli fiscali” se essi stessi nascono per generare controllo?
Paghiamo l’evasione fiscale e la criminalità con un pizzico della nostra libertà personale, non ce ne accorgiamo eppure avviene ogni giorno.