Anonymous ruba i dati della Polizia elenco agenti infiltrati è on line
Questa volta Anonymous rivendica di aver “bucato” un server della Polizia di Stato.
L’annuncio è stato dato poche ore fa da Anonymous che, in perfetto stile Wikileaks, pubblica 1.35 GB di documenti, foto, identikit, manuali di intervento, verbali di riunioni, procedure di accertamento delle persone impegnate nel movimento NO TAV, lista degli Agenti di Polizia infiltrati, numeri di cellulari degli operatori in servizio.
La notizia impegnerà nelle prossime ore i media nazionali, non solo perché è la prima volta che avviene un attacco del genere in Italia, quanto
per la delicatezza delle informazioni divulgate.
Se da una parte l’attacco di Anonymous ha dimostrato la vulnerabilità del sistema di sicurezza impiegato dalle Forze di Polizia, dall’altra occorre interrogarsi sul pericolo che determinate informazioni possano essere divulgate.
Non sta a me fare “paternali” ai giovani militanti di Anonymus, mi appello al loro buonsenso in quanto sanno bene che l’accesso abusivo a sistema informatico è un reato ma allo stesso tempo devono valutare in coscienza gli effetti di una loro avventata azione.
In queste ore non ci sono solo Agenti di Polizia preoccupati per la diffusione dei loro dati in quanto impegnati in attività di indagine sotto copertura, ma famiglie e ragazzi, vostri coetanei, terrorizzati per eventuali ritorsioni.
Se vi dichiarate protagonisti di un nuovo ordine mondiale, bene ma che questo sia basato su diritti e doveri bilanciati e disciplinati su base democratica.
Ora, sapete cosa fare.