Attenzione alla burocrazia digitale
Nei miei sogni da giurista ho sempre avuto le idee chiare: “dalla carta al bit, per innovare l’Italia”
Ma i sogni non sono sempre sereni, talvolta ci si imbatte negli incubi e questi si chiamano: ridondanza dei processi amministrativi, eccesso di burocrazia, difficoltà di consultazione dei portali della Pubblica Amministrazione.
Oggi partecipare ad una gara è diventato quasi più complicato di qualche anno fa in cui predisponevi tre buste, depositavi e partecipavi alle sedute pubbliche. Oggi è tutto on line ma molte sono le difficoltà.
Il MEPA è un girone dantesco, le procedure di gara si caratterizzano dalla richiesta di una serie di informazioni che vanno depositate, più volte come se la “prima” non bastasse.
Istruzioni non chiare, ricordo una gara annullata perché i 32 partecipanti hanno fornito un dato economico sbagliato, interpretando in modo non corretto la descrizione presente sul portale.
Il mio timore, probabilmente non condiviso, è che si stia sostituendo la burocrazia cartacea in burocrazia digitale, i tempi si allungano e restiamo sempre deficitari in termini di economia ed efficacia.
Occorre (ma è scontato) rivedere i processi amministrativi, strutturarli per il digitale senza ereditare quei processi nati per la carta e per una gestione documentale nata nel secolo scorso.
Mi sbaglio?