In cane nero che nessuno voleva
Trascorro le vacanze con la famiglia nel bellissimo Salento, arriviamo con Web ed Elitay (un Pinscher ed una Jack Russel) e vicino la villa, presa in affitto, vediamo una cane nero: pieno di zecche e pulci, che mangia tra i rifiuti, che costantemente rischia di essere investito sulla strada che porta al mare.
Dopo qualche giorno, povo ad avvicinarlo ma abbaia, ringhia e scappa via impaurito. A questo punto provo il gioco di squadra e con l’aiuto di Elitay e di qualche biscotto saporito nell’arco di tre giorni riesco ad avvicinarmi. Intanto ho chiesto ai vicini e alle persone del posto chi fosse il proprietario e mi dicono che é un cane di quartiere, abbandonato al proprio destino e poi quando muore…c’è subito un rimpiazzo.
Il cane é nero e a causa di un retaggio popolare del tipo “fai il buono o viene il cane nero e ti porta via” non é visto con simpatia. Decido di chiamarlo Gibò, dal nome della discoteca piena di luci a pochi chilometri dalla villa, questo perché ogni animale é portatore di luce.
Conquisto la fiducia di Gibò, riesco a mettergli un collare cataririfrangente e il frontline e dopo ulteriori difficoltà ha il suo primo incontro con il veterinario che giustamente mi impone dei lavaggi con l’antiparassitario. Microchip, vaccini, vermifugo, sterilizzazione, mangime, integratori e qualche giochino sono le prime cure che riceve e non senza un discreto sacrificio economico visto che non sono del posto e se attendo un veterinario convenzionato rischio di partire senza aver fatto nulla.
Su Facebook inizio la ricerca di un adottante ma senza risultato, incontro invece la sensibilità e il supporto di tantissimi amici che, non vi nascondo, mi hanno fortemente aiutato senza mai demotivarmi.
Non trovo un adottante e non volendo lasciare il cane per strada trovo una pensione dove lasciarlo in attesa di una risposta positiva da parte di qualcuno. Tornato a casa nel mio complesso, spargo la voce e trovo una famiglia che abita vicino casa disposta ad adottarlo. Inutile dire che sono felice, continuerò a vedere Gibò.
Purtroppo Gibó non va d’accordo con Web, entrambi maschietti, non riescono a legare. Questo é il principale motivo che mi ha impedito di valutare l’adozione, oltre al fatto che tre cani sono un po’ troppi da gestire.
Il video che vedete e l’incontro con Gibò un mese dopo la partenza dal Salento, il giorno prima era arrivato a Bologna dalla nuova famiglia che mi ha fatto la sopresa di venirmi incontro.
La lezione che ho imparato é questa: se non giriamo lo sguardo dall’altra parte o cediamo a coloro che dicono che far qualcosa sia inutile, riusciamo a costruire un ambiente migliore per tutti.