Condannati alla visibilità, schiavi dell’infernali like
La tecnologia digitale e i social media, in particolare, hanno trasformato le nostre vite in un modo mai immaginato prima nella storia dell’Uomo.
Questa trasformazione ha portato con sé sia benefici che enormi danni. Tra i danni più rilevanti indico la perdita della riservatezza che deriva dall’essere costantemente visibili online e la costante ricerca dell’approvazione – attraverso i like – da parte di superficiali sconosciuti.
In tanti hanno compreso il pericolo dei social e oggigiorno sembra che in molti tornino ad apprezzare l’anonimato in rete smettendo di alimentare i profili social o addirittura cancellando il proprio account dalle piattaforme come facebook, instagram, twitter, tiktok.
I social media sono ormai diventati la vetrina del trash, un palcoscenico permanente su cui una parte della società più rumorosa in modalità sempre più provocatoria si espone pur di raggiungere una manciata di like in più.
La cultura dei social media ha creato “la schiavitù da like”, che spinge a cercare l’approvazione degli altri attraverso un click, il danno è aver affidato la valutazione sociale del nostro valore e del nostro successo ad una pletora di imbecilli digitali iperconnessi.
Il desiderio di essere notati e apprezzati può diventare per molti un peso insopportabile.
Non è raro vedere persone che modellano la loro vita e il loro comportamento in base a ciò che vogliono gli altri, una vera ossessione che può portare a una serie di problemi, tra cui ansia, depressione e insoddisfazione per la propria vita.
I social media sono strumenti potenti che possono essere usati per connetterci con gli altri, ma dobbiamo sempre avere il controllo su come li usiamo, invece di permettere a loro di controllarci e usarci per fini commerciali.
La dipendenza dai “like” può influenzare le relazioni personali in diversi modi, spesso creando dinamiche complesse e potenzialmente dannose.
Prima di tutto, la preoccupazione per i “like” può portare a confronti non costruttivi. Se un individuo nota che i post di un amico ricevono costantemente più “like”, potrebbe iniziare a sentirsi inferiore o in competizione. Questo può creare tensioni e potenziali conflitti nelle relazioni.
Inoltre, la schiavitù dei “like” può anche portare a una distorsione della realtà. Le persone possono sentirsi spinte a ritrarre una versione idealizzata della loro vita sui social media, il che può portare a incomprensioni e aspettative poco realistiche nelle relazioni personali. Gli amici e i partner possono sentirsi delusi o ingannati quando la realtà non corrisponde a ciò che viene presentato online.
Infine, la costante ricerca di approvazione sui social media può distogliere l’attenzione dalle interazioni personali e non mediate dalla rete. Se una persona è ossessionata dai “like”, potrebbe trascorrere molto tempo sui social media, trascurando così le relazioni reali. Questo può portare a una perdita di intimità e di connessione autentica con gli altri.
Ma vi sono altri pericoli legati alla dipendenza dai “like” come la polarizzazione delle opinioni.
Provo a spiegarmi. La struttura dei social media incoraggia contenuti sensazionali e polarizzanti, poiché questi tendono a generare reazioni e, quindi, a ricevere più “like”. Questo può portare le persone a esprimere opinioni più estreme per ottenere l’attenzione e l’approvazione che cercano.
Inoltre, la polarizzazione può essere rafforzata dai cosiddetti “algoritmi del filtro”, che tendono a mostrare agli utenti contenuti che riflettono le loro opinioni esistenti. Questo rafforza la convinzione che le loro opinioni siano ampiamente condivise e corrette, un fenomeno noto come “bias di conferma”. Quando le persone ricevono “like” per questi contenuti, possono sentirsi ulteriormente legittimate nelle loro opinioni, anche se sono estreme o polarizzanti.
Infine, il desiderio di “like” può disincentivare le persone dal condividere opinioni diverse o controverse, per paura di ricevere reazioni negative. Questo può limitare il discorso pubblico e portare a un’ulteriore polarizzazione, in quanto le persone possono finire per interagire solo con coloro che condividono le loro opinioni.
Pertanto, è importante essere consapevoli di come i “like” e altri meccanismi dei social media possono influenzare il nostro pensiero e le nostre opinioni, lo scopo è di essere ribelli in questo millennio in cui si tende ad essere uniformati.