Condividere per superare la crisi e restare uniti
Da sempre si dice: “mal comune mezzo gaudio”. Il proverbio, che deriva dall’esperienza popolare, indica un momento di grande difficoltà in cui un male comune che ricade su più persone appare più sopportabile.
Il discorso cambia, diventando il suo opposto in caso di successo. Egoismo, avarizia, individualismo, egocentrismo tendono ad amplificarsi in caso di successo. Sono condotte che si trovano in natura in talune specie. Il predatore dilania la preda e, solo dopo essersi sfamato, lascia una parte di cibo agli altri componenti del branco.
Lo spirito di condivisione è neutrale, si può condividere per superare una crisi o per godere di un successo.
Oggi, nel cieco individualismo nella società di massa, abbiamo due possibilità:
– la prima è soffocare il nostro essere nella diffidenza verso il prossimo, porci in modo difensivo, sospettoso e vivere all’interno di un branco ristretto;
– la seconda è quella di affrontare la società in modo aperto e costruttivo condividendo paure, emozioni, speranze. Possiamo farlo, dobbiamo farlo se non desideriamo isolarci chiudendoci nel disfattismo o peggio nell’aggressività.
La foto che vedete è un esempio di condivisione, abbiamo quattro piedi ed un solo paio di scarpe che non ci serviranno per essere alla moda o per superare un record sportivo, ci serviranno per qualcosa si semplice: “Bene, condividiamole”.
Forse non faremo tanta strada, forse sarà anche più scomodo camminare con una sola scarpa, forse possiamo alternarci reciprocamente una scarpa tra il piede destro e sinistro, forse possiamo indossare a turno le scarpe quando ci saranno delle spine e l’altro salirà sulle nostre spalle per non pungersi. In ogni caso, qualunque cosa accada, la supereremo solo restando uniti, condividendo l’unica risorsa, uniti nel cammino.
Pensateci prima di non rivolgere un saluto, un grazie, un sorriso al vostro vicino di vita.
Anche gli altri, siamo Noi.