Diffidate di chi vi parla della democrazia di Internet
L’accordo tra Google-Verizon ovvero tra la più importante azienda di servizi tecnologici su Internet e la seconda che è la più innovativa azienda americana, fornitrice sia di banda larga che di telecomunicazioni, ha qualcosa da “grande fratello”.
In questo mese, nel quale tantissimi sono in vacanza, l’accordo tra le società desta qualche preoccupazione, va letto e ben compreso. Ma vediamo di che si tratta.
Il comunicato nei primi punti è diretto ai soliti creduloni della Rete, quelli che si vendono per una mail gratuita e per un servizio di analytics, quelli che al sentire “libertà e democrazia del web” mettono in discussione sentenze emesse dal Popolo italiano dopo dettagliate istruttorie e dibattimenti, quelli che credono che tutto sia positivo “basta navigare” e che solo con BigG si possano risolvere i guai della Terra.
In realtà i guai stanno arrivando.
Il cuore dell’accordo tra Google-Verizon è nell’affermare l’esigenza di “raggiungere alcuni territori non collegati ad Internet” attraverso un loro diretto intervento che sia svincolato da norme dello Stato e soprattutto non intralciato da sentenze a tutela del mercato e della trasparenza. (vedi sentenza Comcast)
Ma vi è di più, in cambio degli investimenti le due aziende potranno includere il monitoraggio di informazioni sensibili degli utenti come «le cure mediche, gli studi universitari, o nuove opzioni di intrattenimento e di giochi online» in pratica “un grande fratello autorizzato” in cambio di strutture tecnologiche.
Per una questione di stile, che pochi potranno intendere, il tono usato dalle aziende nel comunicato quando ci si rivolge al Governo degli Stati Uniti d’America merita attenzione. Invece di chiedere, auspicare o sperare in un processo di sviluppo della banda larga….le aziende scrivono testualmente e con arroganza: “America must continue to encourage both investment and innovation to support the underlying broadband infrastructure; it is imperative for our global competitiveness.”
Che tradotto sta per “Gli Stati Uniti devono continuare ad incoraggiare sia gli investimenti che l’innovazione a supporto dell’infrastruttura di banda larga; ciò è imperativo per garantire la competitività a livello globale.”
Guardate che per un legale le parole pesano, non possono rivolgersi le aziende ad un Governo con un modo imperativo, significa che si stanno invertendo i ruoli, il potere passa da governi eletti democraticamente dal popolo alle aziende che corrompono il popolo con “keyword, mail e cellulari”.
La “net neutrality” tanto decantata, la privacy degli utenti, la trasparenza dei mercati sono cose serie e non possono cedersi in cambio di poche migliaia di connessioni.
Pensateci…
p.s. il post di Michele Ficara aveva, come spesso accade, lanciato la notizia in Rete