Facebook, il “dichiaro” e le strategie per l’idiozia collettiva
Sul social network più diffuso in Italia ogni giorno è buono per portare alla deriva intellettiva gli utenti. L’ultima, ma solo in ordine di tempo è la dichiarazione a vedersi tutelati i diritti alla riservatezza, alla segretezza della corrispondenza, alla tutela della propria immagine.
Il messaggio che riporto in basso è strutturato per convincere:
– è frutto di una mano esperta in comunicazione;
– ha dei riferimenti normativi, seppur non servono al caso;
– tocca le corde emotive di ciascuno nel voler preservare la propria identità digitale.
Il risultato, come definito da altro giurista in una discussione su Facebook è in sintesi: “Una boiata!”
Ma perché vengono immessi questi messaggi palesemente inconsistenti agli occhi degli esperti di dritto e ai tecnici del web?
La risposta è semplice: gli utenti dei social network sono oggetto di studio e di analisi per le reazioni sociali stimolate da comunicazioni di massa. Immaginate degli animaletti da laboratorio che sollecitati da: segnali, scosse, stimoli reagiscono in modo preordinato.
Negli ultimi mesi i più informati ricorderanno la direttiva del presidente francese François Hollande con cui azzerava tutte le auto blu in Francia – dopo poche ore rivelatasi falsa ma condivisa sulle bacheche da parte di centinaia di migliaia di utenti; prima ancora la notizia afferente la volontà del Governo di Mario Monti di tassare il possesso degli animali domestici come cani, gatti e canarini. Oddio come avrebbe fatto la povera nonnina proprietaria di un vecchio cane, un cardellino spennacchiato e un gatto cieco a pagare questa inutile tassa?
Gli esperti di comunicazione insegnano che ci sono vere e proprie strategie per distrarre la massa o instradarla su determinate conclusioni o azioni, vediamone un paio molto semplici:
– la tecnica dell’ottimismo consiste nel far credere che vada sempre tutto bene. Questa tecnica ha più che altro lo scopo di rassicurare il popolo nei confronti delle scelte fatte dai governanti;
– la tecnica del pericolo imminente o ingiusto che consiste nel diffondere notizie allarmanti su azioni negative che potrebbero colpire chiunque. Questa serve ad aumentare il controllo della massa che si rifugia in consigli sicuri o addirittura direttive comportamentali. Ricordate il Millennium bug (corretto grazie ad un commento su FB) e la morte di tutti i personal computer all’inizio del nuovo millennio? I Maya seguono alla fine di quest’anno;
– la tecnica del nemico immaginario che consiste nell’individuare un soggetto, una causa, una Istituzione e indicarla come l’origine di tutti i mali. Alcuni esempi in Italia sono: le tasse, i magistrati, gli evasori, il sud.
Allora come concludere se non ricordando che Platone si scagliò contro i retori e i sofisti, padroni dell’arte della retorica, capaci di persuadere le folle, ma incapaci di argomentare le loro tesi?
Sul web c’è oggi la possibilità di essere inconsapevolmente manipolati, di essere monitorati nelle nostre decisioni, di essere condizionati nelle scelte attraverso messaggi strategicamente compilati che, seppur lontani da logiche politiche, possono condizionarne in futuro le nostre scelte e la nostra democrazia.
Aprite la mente, siate vigili culturalmente.
“Internet è per tutti ma non tutti sono per Internet”