Facebook e la censura pro-gay
Facebook e la censura pro-gay è lo strumento migliore per aumentare: il razzismo, l’intolleranza l’omofobia.
In mattinata ho riportato sul mio profilo Facebook, la prima pagina del quotidiano “La Verità”, l’articolo all’interno, aggiungendo tre considerazioni:
- la notizia pubblicata costituiva un ottimo diversivo, il miglior elemento polemico per distrarre la massa da temi più importanti, vedi il recente passaggio in Senato della legge elettorale a colpi di maggioranza;
- che le battute tra gli studenti universitari avrebbero avuto un senso diverso, del tipo: “quell’esame è tosto, ti spaccano il c…”, oppure “stavo andando bene sino a quando il Prof., con quella domanda mi ha inc..”. Evidenziavo il trash del mondo in cui viviamo, ricordando che da studenti le battute pesanti e volgari sui professori e sulla struttura accademica non sono mai mancate;
- la violazione della privacy del professore, anche se l’esser stato “attore” non implicava una condotta nascosta o volutamente segreta. Faceva parte del suo passato e che non inficiava sul suo operato da docente.
CENSURATO per 24 ore, neanche avessi espresso qualcosa di blasfemo se non ricondurre tre elementi strettamente correlati alla realtà di tutti i giorni.Il paradosso della società dell’informazione, quella interconnessa attraverso gli strumenti digitali, è che oggi il cartaceo – vecchio e superato strumento – pare essere ancora strumento di libertà, mentre ciò che doveva innovarla e diffonderla è diventato un mero strumento di manipolazione di massa.Speriamo che non accada anche alla giornalista Flavia Fratello che ha pubblicato le stesse foto, sebbene il testo a corredo è frutto del collaudato pietismo che non rende tutte le persone uguali, ma alcune più miserevoli di altre.
Insomma questi social network piacciono sempre meno, prima si limitavano solo a rubarti i dati personali, adesso iniziano a rubarti la libertà di espressione nel tentativo di sottometterti culturalmente.