Il Giappone. L’arrivo a Narita
L’arrivo all’aeroporto di Tokyo-Narita è avvenuto in perfetto orario, sarà stato per l’euforia dell’arrivo ma non ho avvertito la benchè minima stanchezza sebbene fossero, per il fuso orario italiano, le 03,30 del mattino del 19 agosto.
Ad accoglierci un educato agente di Polizia che ci ha indirizzato al check dell’immigrazione, dove qui ho reso le mie impronte digitali ed un primo piano del mio volto.
Le misure di sicurezza in Giappone sono molto rigide dopo un attentato nel 1994 che suscitò molte polemiche intorno alle forze di Polizia che garantiscono la sicurezza del Paese. Per la cronaca i responsabili sono stati assicurati alla Giustiza, dopo breve tempo.
Da quel giorno, dovendo gestire una popolazione residente di 127 milioni di abitanti, il Governo giapponese ha investito tantissimo sulla sicurezza e per ciò che ho visto (meglio vi racconterò nel corso di questi appunti) ci sono pienamente riusciti.
Dopo pochi minuti ho fatto ingresso “ufficialmente” sul suolo giapponese e ad accogliermi una serie di scritte occidentali che, via via che procedevo, diventavano sempre più rare. Questo è il bello del Giappone.
Ho seguito le indicazioni per la stazione ferroviaria e qui, dopo poche scale mobili sono arrivato al Japan Railways Office dove – grazie alla perfetta organizzazione – ho ritirato il mio JR Pass acquistato in Italia due mesi prima e con il quale ho girato per quattordici giorni senza problemi sulla linea ferroviaria della JR.
Ora avete mai visto un vagone della metro o del treno giapponese? Io mai prima di allora, tuttavia ho viaggiato tantissimo su TrenItalia soprattutto nella tratta Roma-Milano ed ho una precisa idea sia della puntualità dei nostri treni sia della pulizia che spesso non è impeccabile anche se la causa è, da sempre, senza un responsabile o un colpevole.
I nostri treni sono sporchini…e nessuno sa il perchè e quando cerco di evidenziare il problema al Capotreno questo mi risponde sempre: “Scriva alla Direzione oppure si lamenti all’arrivo”. Purtroppo non ho mai il tempo di farlo quindi, ho il sospetto che la colpa della sporcizia dei treni, sia la mia che non mi lamento abbastanza.
Ma torniamo in Giappone, giunto al binario il treno era già presente, ma non potevo entrare perchè si entra nella carrozza 5 minuti prima dalla partenza, intanto da fuori ho visto che lo stavano ripulendo per l’ennesima volta.
In pratica per ogni corsa effettuata (anche solo per 60 minuti) il treno viene ripulito da cima a fondo senza che questa operazione incida sulla puntualità.
In poche parole, dopo dieci minuti di attesa sono entrato e sebbene il mio biglietto fosse di Classe economy lascio a Voi giudicare dalla foto la qualità del servizio ottenuto.