Hiroshima una Storia comune
Oggi è il 6 agosto e come vedete dalla fotografia, da me scattata nell’agosto scorso presso il Peace Memorial Museum di Hiroshima 広島市 , ricorre il 66°anniversario del primo bombardamento atomico quando, alle ore 08,16, fu scritta una delle più orrende pagine della Storia dell’Uomo.
Sul bombardamento atomico di Hiroshima si è scritto e studiato di tutto, in poche righe si riassume così: il Governo americano nel voler porre fine al secondo conflitto mondiale nella zona del Pacifico, stante ormai la resa di Hitler in Europa e nel timore che il Giappone potesse approvvigionarsi di un ordigno nucleare, sganciò – senza conoscerne completamente gli effetti – la bomba atomica sulla città nipponica.
Riassunta la vicenda, facciamo tre premesse descrittive:
a) la città di Hiroshima non aveva mai subito un bombardamento, per questo motivo le forze militari giapponesi avevano concentrato tutte le industrie a supporto della macchina bellica;
b) i giapponesi avevano mandato ad Hiroshima (città sicura) tutti i bambini, le donne e i ragazzi che non potevano essere impiegati nel conflitto, gli stessi lavoravano nelle citate fabbriche;
c) Hiroshima era composta prevalentemente da case non in cemento armato e veniva attraversata da un fiume.
Il dramma atomico
Enola Gay, questo è il nome del bombardiere che sganciò Little Boy, l’ordigno atomico, fece esplodere la bomba a circa 600 metri di altezza sul centro della città, in pochi secondi l’effetto fu:
a) aumento della temperatura, in circa 7 secondi e sino a 2 km dall’epicentro, da 27°C a 3000°C gradi. Avete letto bene 3.000°C tanto che centinaia si buttarono nelle acque del fiume, credendo di trovare riparo, in realtà la temperatura dell’acqua era in ebollizione;
b) i morti del 6 agosto 1945 sono stati stimati intorno ai 100.000, purtroppo non essendoci un’anagrafe attendibile si pensa che furono oltre il doppio. Inoltre sino ad oggi oltre 35.000 persone sono morte per gli effetti di quel bombardamento;
c) La forza d’urto provocata dalla bomba fu di oltre 400 km all’ora, spazzando in pochi attimi case, strade e soprattutto essere viventi;
d) L’embargo del Governo americano sulla zona impedì ai sopravvissuti, per i dieci giorni successivi, di ricevere medicinali e cure mediche.
Hiroshima è lontana da Roma 9.800 Km, arrivarci in auto è impossibile, in aereo sono oltre 16 ore di volo, perché fa parte della nostra Storia?
La risposta è semplice, prima di essere italiani, giapponesi, americani, tedeschi, russi, brasiliani siamo Uomini e Donne e come tali non possiamo non ritenere che Hiroshima sia parte della nostra Storia, parte del nostro patrimonio culturale e sociale.
L’orrenda morte di migliaia di persone che videro sciogliersi e colare dalle unghie il grasso della loro pelle, che morirono per gli organi interni carbonizzati, che soffrirono per ore con il 98% del corpo ustionato, che videro i loro cari scarnificati in pochi attimi non deve trovare l’oblio nelle nostre coscienze.
Durante la visita al Memorial Museum di Hiroshima ho visto persone sentirsi male e vomitare, altre che non riuscivano a trattenere le lacrime, ho visto il muro delle lettera di protesta che vengono inviate dal Sindaco di Hiroshima ai Capi di Governo ogni volta che si svolge un esperimento atomico.
Oggi abbiamo Internet, la più grande enciclopedia, ritagliate trenta minuti con un vostro caro e studiate la Storia di Hiroshima al termine, vi assicuro, sarete persone migliori.
Come questa pianta che crebbe nel suolo atomico, sette mesi dopo lo scoppio, conserviamo la speranza di rendere questo Pianeta migliore.
“Buon Internet a tutti, quella che garantisce la Storia”