Il senso della vita e la regressione dell’Uomo
La foto che riporto è stata giudicata tra le migliori del “2010”, oggi la rivedo dopo qualche mese, il “volo” di quel corpicino mi ferisce ancora.
Il corpo ha un valore relativo, forse per questo che gli antichi iniziarono a parlare di Anima.
Platone stabilisce un legame essenziale tra l’Anima e le Idee: la prima è immortale, le seconde sono eterne.
Quell’anonimo corpicino ha lasciato attraverso l’immortalità della sua anima, l’eternità di un messaggio “no alla violenza, no alla guerra” e se non riuscite a fermare tutto questo: “vergognatevi”.
Da una parte del Pianeta sempre più ferito, sempre più inquinato, violato e distrutto ci interroghiamo su liberta di accesso alla Rete – magari con tecnologie sempre più veloci – dall’altra parte non si chiede nulla, perché nulla si conosce.
In tutto questo l’unico fattor comune è l’Uomo, nella sua massima astrazione che lo rende incapace di innovare il suo pensiero per raggiungere e attuare un “Pianeta di Pace e vivibilità per tutti”.
Allo sviluppo delle tecnologie della comunicazione non corrisponde uno sviluppo positivo per l’intero Pianeta, questo rende fallimentare ogni progresso.
Il mio “mito giovanile” è stata la Rete che, mettendo in relazione gli Uomini, avrebbe potuto migliorare il Pianeta, oggi anche quel mito “vola” verso una fossa comune”.