La gratitudine del passato che resta per sempre
La carta ha i suoi limiti eppure è bello trovare in un cassetto un foglio del genere, un foglio in cui si ringrazia il pilota per aver pilotato l’aereo in modo sicuro.
Oggi prendere l’aereo non emoziona più di tanto: sali, allacci le cinture e voli in sicurezza.
Un tempo doveva essere diverso, affidavi la tua vita a un pilota che da solo, senza l’ausilio della tecnologia, doveva portarti da un aeroporto all’altro.
Doveva essere proprio una grande emozione, in cui la curiosità del volo si fondeva con la paura.
La gioia di aver superato incolume il viaggio spingeva, nell’immediatezza, il viaggiatore a prendere un foglio di carta, intestarlo con i propri dati, scrivere poche righe di ringraziamento e consegnarlo al pilota.
Poche righe che non rispettavano la militare distanza gerarchica tra il mittente e il destinatario, ma che venivano infrante dall’emozione appena vissuta.
Mi chiedo se tutte le email di oggi serviranno a conservare in futuro le emozioni che viviamo; mi chiedo se oggi riusciamo a mostrare gratitudine come in passato, ho tanti punti di domanda ma di una cosa sono certo, quel giovane pilota era mio padre.