Lettera al Sig. Beppe Grillo in risposta all’articolo “La querela contro la Rete” ed in difesa di Internet
Egregio Sig. Grillo,
non metto in dubbio che Lei sia spinto da buoni propositi, tuttavia il metodo operativo che Lei persegue mi lascia perplesso.
Ognuno ha la sua idea sulla Rete, io mi permetto di affermare di esserci entrato molti anni prima di Lei e di averla studiata sotto ogni profilo sia giuridico che sociale, a differenza di chi semplicemente la utilizza.
Premesso questo, caro Sig. Grillo, mi sembra che le sfuggano sia i principi costituzionali alla base dell’avvocatura sia quelli alla base delle più elementari norme deontologiche forensi.
L’aspetto che più mi indigna nella Sua lettera è l’affermare testualmente: “Chiedo a tutti gli avvocati che mi leggono che vogliono difendere gratuitamente i blogger di inviarmi i loro riferimenti. Li inserirò in una lista sul blog. Per i casi più complessi metterò a disposizione i miei avvocati, che ormai vantano una certa esperienza.”
Chi giudica, quando inizia e termina, la competenza del professionista forense? Lei Sig. Grillo?
Il codice deontologico forense impone al canone 12 il “Dovere di competenza” ovvero “L’avvocato non deve accettare incarichi che sappia di non poter svolgere con adeguata competenza”.
Questo basta per affermare che chiunque, (spero nessuno) accetti di aderire al suo elenco saprà portare a termine l’incarico qualunque sia la modalità della “querela”, senza successivamente passarlo ad uno dei Suoi legali.
Lei, certamente è in buona fede, ma svilisce il senso della Rete, crea false aspettative negli operatori e soprattutto danneggia quel senso di responsabilità nato con la condivisione positiva dei saperi.
Il principio giuridico alla base del diritto alla tutela della propria “reputazione” è direttamente proporzionato alla libera manifestazione del pensiero che deve tener conto di quel valore sociale costituito dalla onorabilità di ciascun individuo.
Gli istituti giuridici che Lei tanto banalizza tutelano la libertà della persona affinchè non venga lesa o messa in pericolo da colui, che sulla base di presupposti falsi ed erronei, pone in essere azioni lesive e in qualche modo disonoranti.
Lasci stare materie che non sono di sua competenza, mi faccia un regalo: “resti l’artista che mi fa ridere durante i suoi spettacoli, mi diverte molto e credo che non abbia pari tra i comici italiani.
La ringrazio di cuore.
Massimo Melica
Avvocato cassazionista
Foro di Milano
Qui l’articolo:
http://www.beppegrillo.it/2009/08/la_querela_per.html#comments