L’intelligenza artificiale è l’occasione per attuare la sovranità digitale
Una nuova era tecnologica si è appena aperta. Il futuro sarà caratterizzato dall’utilizzo in ogni settore economico, sociale, culturale, sanitario dell’intelligenza artificiale dunque è l’ultima opportunità per rivendicare e attuare in Italia la sovranità digitale.
Da una sommaria analisi dell’intelligenza artificiale ecco alcuni aspetti chiave:
- Tecnologia e uso delle piattaforme: La capacità di usare strumenti e piattaforme digitali in modo efficace e sicuro.
- Pensiero critico digitale: L’abilità di discernere la qualità e l’affidabilità delle informazioni trovate online, riconoscendo ad esempio le fake news e valutando le fonti.
- Etica digitale: Comprendere e applicare principi etici nella creazione e condivisione dei contenuti digitali e nella conduzione delle interazioni online.
- Sicurezza digitale: La conoscenza necessaria per proteggere se stessi e altri da rischi online come truffe, furto di identità e cyberbullismo.
- Privacy digitale: La consapevolezza e le pratiche per mantenere la privacy delle informazioni personali e aziendali.
- Comunicazione digitale: Le capacità di comunicare e collaborare efficacemente tramite mezzi digitali.
- Intelligenza emotiva digitale: Gestire le emozioni nel contesto della comunicazione digitale, dove le sfumature emotive e il linguaggio del corpo sono spesso assenti.
- Gestione dell’identità digitale: Mantenere e curare una presenza online che rifletta accuratamente l’identità e la reputazione di un individuo o di un’organizzazione.
- Innovazione digitale: La capacità di utilizzare la tecnologia digitale per creare nuove opportunità e trovare soluzioni creative ai problemi.
Al fine di essere schematico, per sovranità digitale intendo la capacità per un ente politico, come uno Stato o un’unione di Stati, di controllare e governare la propria presenza digitale, i dati e le infrastrutture informatiche in proprio possesso.
Questo include avere sia il controllo che l’autorità sui dati generati all’interno dei propri confini, così come la capacità di proteggere e promuovere i propri standard nazionali nel cyberspazio a tutela dei diritti, delle libertà e della dignità del proprio popolo..
In pratica, la sovranità digitale si manifesta attraverso diverse aree, queste le principali:
- Infrastruttura: Controllare l’infrastruttura critica, come i server, i cavi in fibra ottica e le reti mobili, significa che un paese può garantire che questi asset non siano manipolati o controllati da forze esterne.
- Gestione dei dati: I dati personali dei cittadini e le informazioni sensibili aziendali sono protetti dalle leggi nazionali, con l’obiettivo di prevenire l’accesso o il controllo da parte di entità straniere o multinazionali.
- Cibersicurezza: Avere politiche e capacità robuste di difesa contro gli attacchi informatici è essenziale per proteggere l’integrità dei sistemi nazionali.
- Legislazione e normative: Creare leggi che regolamentano il comportamento delle aziende digitali, sia nazionali che internazionali, nel contesto del mercato interno.
- Tecnologie e piattaforme: Sviluppare e sostenere le tecnologie domestiche e le piattaforme di servizi digitali per ridurre la dipendenza da fornitori esteri, specialmente in settori strategici come l’intelligenza artificiale, il cloud computing e le reti di comunicazione.
- Autonomia e indipendenza: Ridurre la dipendenza da tecnologie straniere e incrementare la resilienza nazionale contro le pressioni politiche o economiche che possono essere esercitate attraverso la dipendenza tecnologica.
- Educazione e innovazione: Investire nell’educazione digitale della popolazione e promuovere l’innovazione per sviluppare competenze e tecnologie all’interno del paese.
In questi due elenchi ho cercato di schematizzare il cosa, il come e il perché si agisce con una tecnologia e per come ci si adegua o ci si protegge da essa, pertanto l’intelligenza digitale e la sovranità digitale, nonostante siano concetti distinti, condividono alcuni punti in comune focalizzati sull’interazione con il mondo digitale e sulla gestione delle sue implicazioni.
Ecco, dunque, alcuni aspetti che ritengo leghino i due termini:
- Gestione dei Dati: Entrambe enfatizzano l’importanza della gestione dei dati. L’intelligenza digitale comprende la capacità di gestire la privacy e la sicurezza dei propri dati, mentre la sovranità digitale riguarda la capacità di uno Sato di controllare i dati dei propri cittadini all’interno dei propri confini.
- Sicurezza e Privacy: La sicurezza digitale e la privacy sono fondamentali sia per l’intelligenza digitale che per la sovranità digitale. Gli individui devono essere educati e responsabili per la propria sicurezza digitale, che a sua volta supporta gli obiettivi di un paese di mantenere la sovranità digitale.
- Tecnologie e Competenze: La promozione e lo sviluppo di tecnologie digitali sono essenziali sia per migliorare l’intelligenza digitale individuale che per garantire la sovranità digitale. Le competenze tecnologiche permettono agli individui di operare efficacemente nell’ambiente digitale, il che è in linea con gli obiettivi di un paese di essere autonomo e resiliente in termini tecnologici.
- Educazione e Formazione: L’educazione è un pilastro fondamentale sia per l’intelligenza digitale sia per la sovranità digitale. L’istruzione consente agli individui di acquisire le competenze necessarie per operare in modo sicuro e consapevole online e aiuta un paese a coltivare il talento necessario per sviluppare le proprie infrastrutture tecnologiche e digitali.
- Legislazione e Normative: Normative che governano l’uso di tecnologie digitali influenzano sia l’intelligenza digitale che la sovranità digitale. Un quadro legislativo che protegge i dati degli utenti e regolamenta il comportamento delle aziende online è un punto d’incontro tra la formazione del cittadino responsabile e la capacità dello stato di esercitare controllo sul proprio spazio digitale.
- Innovazione: L’innovazione digitale è sia un obiettivo della sovranità digitale, per sviluppare soluzioni tecnologiche interne, sia un aspetto dell’intelligenza digitale, per saper utilizzare e contribuire a queste innovazioni.
In sostanza, mentre l’intelligenza digitale si concentra sul potenziamento delle capacità individuali nell’ambiente digitale, la sovranità digitale si occupa di questioni di controllo e autonomia a livello di Stato o entità più ampie.
Entrambi richiedono un approccio consapevole e attivo nella gestione delle risorse digitali, nel promuovere la sicurezza e nella formazione degli individui per navigare nel panorama digitale moderno.
Cosa mi aspetto che accada in Italia:
- Sviluppare una strategia: occorre una visione del Governo italiano a lungo termine, gli errori del passato in cui l’Italia non è stata protagonista dell’innovazione non devono essere ripetuti. Occorre immaginare l’Italia moderna e tecnologica del 2035 e attuarla realizzando all’interno dei confini nazionali: infrastrutture, competenze, competitività.
- Finanziare l’innovazione italiana: sarà dura ma occorre finanziare i nostri centri di ricerca, le nostre università, le nostre startup che investono nella intelligenza artificiale, basta a ricorrere a tecnologia e applicazioni estere. La vera sovranità digitale comincia da qui.
- Controllare l’applicazione dell’AI nella macchina dello Stato: potremmo prevedere tutte le norme possibili e immaginabili sull’intelligenza artificiale ma, come in passato è stato per il diritto d’autore, non sarà mai possibile perimetrare il digitale perché quest’ultimo è nato libero e senza censure. Importante, quindi, valutare e controllare le applicazioni di AI poste all’interno del sistema Paese e come farlo sarà oggetto di prossimo approfondimento.
Il futuro sarà sereno solo se eviteremo gli errori del passato, i fanatismi digitali, il cedere alle tecnologie dimenticando che l’Uomo dovrà essere in grado di spegnere una macchina e mai il contrario.
p.s.
L’articolo e l’immagine in cui si confrontano l’AI e la Sovranità digitale italiana sono stati realizzati con l’ausilio di ChatGPT su indicazioni e approvazioni umane