Outinglist Politici italiani: the day after
Nell’analisi di quella irrazionalità che oggi sostiene la nostra società, non riesco ad esimermi da alcune considerazioni giuridiche sulla vicenda Gayleaks.
La Procura di Roma ha aperto un fascicolo, contro ignoti, in relazione ad un elenco, in cui sono indicati – per il momento – i nomi di dieci politici italiani che, pur essendo omosessuali, adottano posizioni omofobe.
Il procuratore aggiunto Nello Rossi e il pm Eugenio Albamonte hanno ipotizzato la violazione dell’articolo 167 Codice in materia di protezione dei dati personali, che punisce il trattamento illecito di dati, nella fattispecie relativi alla sfera sessuale dei soggetti interessati.
La mia prima riflessione è relativa alla veridicità del dato personale. La Procura, che ha posto in essere il suo potere di procedere d’Ufficio all’apertura di un fascicolo di indagine, ha dato per scontato che i dati pubblicati siano veri, afferenti la sfera sessuale dei soggetti riportati e di conseguenza attendibili.
Diversamente, se si fosse trattato di un dato “diffamatorio” quindi non vero, il reato sarebbe stato inquadrato nell’istituto della diffamazione, di conseguenza soggetto all’azione della parte lesa svolta attraverso il deposito di una querela.
Paradossalmente ci troviamo davanti ad una conferma, da parte della Procura della Repubblica, che i dati inseriti nel blog Outinglist siano veri e attendibili.
Di tutto ciò, saranno contente le parti interessate?
Non sarebbe stato meglio attendere una eventuale querela di parte promossa per diffamazione, quindi subordinata alla falsità dei dati e delle circostanze riportate, e solo dopo aprire il fascicolo di indagine?
Seconda riflessione. Sul web, da più fonti, si legge che i dati nel blog Outinglist sono stati immessi in California perché la piattaforma WordPress, che ospita il sito è allocata in quel luogo.
Questo è tutto da dimostrare in quanto WordPress è sia una piattaforma di “personal publishing” sia un content management system (CMS), che consente, in remoto e senza limiti territoriali, la creazione di un sito internet formato da contenuti testuali o multimediali, facilmente gestibili ed aggiornabili direttamente dagli utenti.
Quindi anche qui occorre prudenza nel rilasciare frettolose dichiarazioni circa l’inserimento dei dati avvenuto in California, in quanto gli stessi possono esser stati inseriti tanto in Italia, quanto in qualunque altra parte del mondo.
Terza riflessione. L’azione di protesta è stata annunciata qualche giorno fa, l’ideologo come più volte dallo stesso riportato è Aurelio Mancuso, presidente di “Equality Italia”, che all’indomani della bocciatura in Parlamento della legge sull’omofobia, ha minacciato che sarebbero stati resi noti i nomi dei politici omosessuali.
Lo stesso Aurelio Mancuso, all’indomani della pubblicazione del blog Outinglist, si è dichiarato estraneo alla vicenda.
Anche qui occorre prudenza, perché l’ordinamento penale italiano prevede all’art.414 codice penale il reato di “Istigazione a delinquere” che afferma: “Chiunque pubblicamente istiga a commettere uno o più reati è punito, per il solo fatto dell’istigazione…”.
In conclusione ritengo che questa vicenda, che investe la Rete e la libertà di espressione, doveva restare nei canoni della dialettica, se pur dimostratasi anetica, senza trascendere in azioni giudiziarie che certamente andranno a complicare un episodio di protesta che avrebbe trovato l’attenzione dei media solo per lo spazio di alcuni giorni.