Salviamo il Senato #SalviamoilSenato
Salviamo il Senato perchè oggi, con la riforma del Ministro Maria Elena Boschi, subiamo la svendita della democrazia in questo Paese.
Proviamo a ragionare sulla strategia della comunicazione che è stata adottata per farci digerire lo stravolgimento: costituzionale e democratico, che la Riforma Boschi impone.
In primo luogo questa riforma non è attesa da 70 anni, come affermato dalla Ministra Boschi, cronologicamente non regge questa sua affermazione, in quanto la Costituzione è entrata in vigore solo il 1 gennaio 1948, dopo gli anni oscuri della guerra, nessuno ha mai pensato che dovesse essere riformata se non negli ultimi venti anni.
Ci hanno detto che il Senato sia uno spreco di denaro pubblico, che la Camera alta come doppio controllo sui poteri palramentari li rallenta, che il numero dei parlamentari è molto alto rispetto agli altri paesi europei.
Se tutto questo avessimo voluto correggerlo avremmo ridotto il numero dei Senatori, velocizzato i lavori, eliminati gli sprechi con una migliore gestione economica. La scelta peggiore è stata invece prospettata, ossia svilire il Senato dalla sua funzione di rappresentanza e potere di controllo.
Il Senato che viene prospettato dalla “Riforma Boschi” prevede che i Senatori non siano più i 315 attuali ma solo 100, non più eletti direttamente dagli elettori ma scelti con un metodo talmente complesso che spiegarlo può sembrare difficile, ma ci provo lo stesso:
– 74 componenti del nuovo Senato proverranno dai Consigli Regionali, ma non direttamente eletti , ad esempio l’elettore della Lombardia, del Lazio o della Campania si troveranno davanti una scheda elettorale in cui dovranno indicare: la preferenza tra coloro che vorranno essere eletti come Consiglieri regionali e su altra preferenza coloro che vogliono essere eletti sia in Consiglio regionale sia in Senato.
– una volta eletti tutti i Consiglieri regionali, in seno al Consiglio regionale saranno individuati coloro che andranno a comporre – a titolo gratuito – il Senato senza tener presente le scelte degli elettori;
– si dice che i componenti del nuovo Senato svolgeranno il loro compito a titolo gratuito, in realtà riceveranno un benefit di immenso valore come “l’immunità parlamentare”, prevista attualmente per i Senatori.
Cosa vuol dire tutto questo?
Vi ricordate a cavallo del 2010-2013 che quasi la totalità dei Consigli regionali fu investita da indagini della magistratura per le spese pazze e i furti commessi dai consiglieri? Cene, libri, viaggi di piacere e addirittura vibratori e prostitute venivano fatturate e pagate con i soldi pubblici.
Bene, quella tipologia di rappresentanti potrà sedere nel Senato di domani.
Stesso discorso è valido per quei 21 Sindaci che saranno individuati per comporre il Senato, restano 5 personalità illustri nominate dal presidente della Repubblica e su queste si spera che non appartengono ad un mondo corrotto e criminoso, anche se saranno “merce di scambio” con i Partiti politici all’indomani della avvenuta elezione.
Rompere il bicameralismo perfetto, sostituendolo con un Senato di yesmen significa cedere a pochi, peggio nelle mani di uno solo, il potere decisionale.
I 100 Senatori godranno delle guarentigie degli onorevoli: non potranno essere perquisiti, intercettati e arrestati senza autorizzazione di Palazzo Madama.
Immaginate ora la sterminata prateria burocratica del piani regolatori, delle concessioni edilizie, delle nomine politiche in ospedali e municipalizzate, la gestione delle gare d’appalto, quanta libertà ora avranno Sindaci e Consiglieri Regionali per agirare tra immunità e prescrizione il processo penale in danno degli interessi dello Stato?
Mi viene da pensare che la criminalità organizzata, che spesso inquina le scelte dei primi cittadini e degli amministratori locali, in questo momento stia festeggiando per questa riforma.
Infine i tempi di attuazione di questa riforma sono molto lunghi, da una parte dovranno allinearsi con tutte le elezioni amministrative regionali che non avvengono nello stesso anno e dall’altra dai tempi di verifica della stessa legge che rischia, tra qualche anno, di essere giudicata incostituzionale. Dunque tutto rinviato almeno dopo il 2021 per buona pace dei contribuenti che pagano il circo della politica.
Questo Senato non ha bisogno di riforme, ma di persone oneste e forse questa sarebbe l’unica riforma possibile.
#SalviamoilSenato