Una serata imbarazzante in TV tra Lavitola e Misseri
Ieri sera, come purtroppo immagino milioni di italiani, ho acceso la televisione, non lo avessi mai fatto, mi sono imbattuto in uno scenario socialmente apocalittico.
A distanza di pochi minuti, su due prestigiosi canali televisivi il primo privato come La7 ed il secondo pubblico come Rai1, ho visto sfilare rispettivamente un latitante – indagato per “istigazione a mentire davanti all’autorità giudiziaria”- ed un imputato “reo confesso” per il reato, di occultamento di cadavere
Il primo personaggio è frutto di una classe economico-politica sfacciata, arrogante, improvvisata; un soggetto che non dimostra imbarazzo per l’attività svolta, che da risposte più o meno plausibili mentre altre volte cede alla pura fantasia; un elemento è certo: sbaglia la coniugazione dei verbi.
Dichiara di aver fiducia nella magistratura e in favorevole esito del processo, tuttavia non rientrerà in Italia, perché nella sua “logica” non merita l’arresto.
Il secondo personaggio, quello imputato per aver nascosto il corpo di una giovane bambina, ha cambiato il suo aspetto, non è più un rozzo contadino ma un signore distinto, occhiali con montatura dorata sembra aver incosciamente recepito i tempi televisivi, è più sicuro, parla un italiano migliore di quello che mostrato qualche mese fa.
Due testimonianze date in pasto al pubblico televisivo che resta a bocca aperta come il pesce rosso nell’acquario, due espressioni di come questo Paese sia ormai in disarmo.
Non diamo più spazio televisivo alla cultura, al volontariato, all’associazionismo, all’arte di governare un Paese secondo i dettami dell’etica e della trasparenza.
Siamo spettatori nell’arena moderna in cui i gladiatori sono sostituiti da “politici, giornalisti, escort e opinionisti”.
Penso ai giovani ascoltatori, che risate che si fanno oppure che cattivo esempio che ricevono.
Torno nel mondo del Web, c’è più sana umanità.